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autore
brano
 
Cicerone
Della divinazione, II, 39
 
originale
 
39 An, cum in Aequimaelium misimus qui adferat agnum quem immolemus, is mihi agnus adfertur qui habet exta rebus accommodata, et ad eum agnum non casu, sed duce deo servus deducitur? Nam si casum in eo quoque esse dicis quasi sortem quandam cum deorum voluntate coniunctam, doleo tantam Stoicos nostros Epicureis inridendi sui facultatem dedisse; non enim ignoras quam ista derideant.
 
traduzione
 
39 O forse, se ho mandato a prendere all'Equimelio un agnello da immolare, mi vien portato proprio quell'agnello che ha le viscere adatte al mio proposito, e lo schiavo che ho mandato ? attratto verso quell'agnello non dal caso, ma da una divinit? che lo guida? Ch? se tu mi dici che anche in questa circostanza il caso ? una specie di sorte collegata con la volont? degli d?i, mi dispiace che i nostri stoici abbiano offerto agli epicurei una cos? ampia possibilit? di prenderli in giro; sai certamente quanto gli epicurei deridano codeste teorie.
 

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